Il tema dell’agricoltura e della salvaguardia dei nostri prodotti enogastronomici si lega a doppio filo a una corretta gestione dei rifiuti. E alla riduzione degli stessi attraverso la pratica del compostaggio domestico e adoperando una serie di buone pratiche quotidiane, ma anche ripensando la filiera dei nostri acquisti, sostenibili, green e a KmZero.
La definizione di filiera corta, o KmZero, per wikipedia è “una filiera produttiva caratterizzata da un numero limitato e circoscritto di passaggi produttivi, e in particolare di intermediazioni commerciali, che possono portare anche al contatto diretto fra il produttore e il consumatore. Lo scopo principale di tale filiera è contenere e ridurre i costi al consumo dei prodotti. La filiera corta è inoltre il modello cui si ispirano i Gruppi di Acquisto Solidale per poter riconoscere un prezzo più equo ai produttori”.
I vantaggi della filiera corta sono anche una maggiore tracciabilità dei prodotti, sinonimo di garanzia di qualità e una conseguente diminuzione nell’uso di trasporti e quindi di inquinamento e in molti casi minori imballaggi. Un ulteriore beneficio è quello di investire nella salvaguardia delle aziende agricole produttive del territorio.
Per questo il Comune di Roma e la Città Metropolitana di Roma Capitale hanno presentato la necessità di una Carta della Filiera Corta.